Visita di chirurgia epatobiliare

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Visita di chirurgia epatobiliare: di che cosa si tratta?

La visita di chirurgia epatobiliare rappresenta un controllo fondamentale al quale si sottopongono i pazienti, pediatrici o adulti, prima di un intervento chirurgico dovuto a malattie del fegato o delle vie biliari già diagnosticate.

Consente di pianificare la tipologia e la procedura migliore per il singolo caso, le tempistiche e di inserire il paziente in lista d’attesa.

Dopo l’intervento, invece, per tenere sotto controllo la situazione viene effettuata una visita di controllo di consulenza, sempre di chirurgia epatobiliare. 

Perché viene effettuata la visita di chirurgia epatobiliare?

La visita di chirurgia epatobiliare è alla base degli esami e della programmazione degli interventi, per le patologie relative al fegato o alle vie biliari che vanno trattate chirurgicamente. 

Le malattie di questo tipo sono la cirrosi epatica da epatite C (HCV) o epatite B (HBV); i tumori della colecisti e della via biliare o colangiocarcinoma, tumori primitivi epatici o epatocarcinoma o secondari derivati da metastasi; disturbi benigni quali angiomi, cisti, iperplasia nodulare focale e adenomi

Sono compresi anche i trattamenti chirurgici legati all’ipertensione portale, ai calcoli della colecisti e delle vie biliari (calcolosi della colecisti e della via biliare).

La visita, infine, permette di capire se è necessario il trapianto di fegato, in caso di epatocarcinoma in epatopatia HCV/HBC-correlata o per insufficienza epatica terminale. 

In che cosa consiste la visita di chirurgia epatobiliare?

La prima parte della visita è dedicata all’anamnesi del paziente e viene effettuata da un team medico specializzato. L’obiettivo è avere un quadro completo della situazione clinica e dello stile di vita del paziente, con particolare riferimento alla dieta e all’attività fisica praticata, a patologie o interventi pregressi e familiarità oltre ai farmaci assunti regolarmente.

Tutti questi dati e parametri clinici consentono di prevedere il rischio operatorio (cardiologico, emorragico e tromboembolico) in modo da scegliere la procedura migliore e la più sicura per il singolo.

In questo modo, viene individuata la procedura migliore per la singola situazione, in relazione anche alla malattia specifica, all’età e allo stato di salute del paziente. 

Quando è possibile, in base a quello che emerge dagli esami, viene effettuato un intervento mini invasivo. Si tratta, nello specifico di endoscopia interventistica nel tratto digestivo superiore o la laparoscopia avanzata per risolvere esofagectomia, gastrectomia, colectomia e resezioni rettali, splenectomia, adrenalectomia. 

Ci si deve preparare in maniera specifica a questa procedura?

Non è richiesta preparazione specifica, ma è sempre consigliabile che paziente abbia con sé tutti gli esami svolti in precedenza, in particolare quelli più recenti e una lista con i farmaci che assume.