Proctologia: malattie più comuni e terapie


Le patologie proctologiche, ovvero malattie dell’ano e del retto, sono condizioni frequenti nella popolazione generale. Presso la Clinica Sedes Sapientiae, il percorso di diagnosi e cura si svolge in tempi rapidi, con un approccio integrato e multidisciplinare.

Ne parliamo con il dottor Dario Andreone, chirurgo generale e proctologo presso Clinica Sedes Sapientiae.

Patologie proctologiche benigne: quali sono e sintomi

Le patologie proctologiche comprendono un ampio spettro di condizioni benigne che interessano l’ano e il retto. Tra le più comuni si trovano:

  • emorroidi: sono dilatazioni varicose dei plessi venosi del canale anale. Possono essere interne o esterne e provocare sintomi quali sanguinamento, dolore, prurito e prolasso. La patologia emorroidaria è una delle condizioni proctologiche più comuni.
  • ragade anale: è una lesione lineare (come un piccolo taglio) della mucosa del canale anale, spesso associata a dolore intenso durante e dopo l’evacuazione e a episodi di sanguinamento. Può diventare cronica se non trattata adeguatamente.
  • ascesso anale: è un’infezione acuta di una delle ghiandole situate nel canale anale, che comporta la formazione di una raccolta di pus nei tessuti perianali. Si manifesta con dolore intenso, arrossamento, gonfiore e, talvolta, febbre. In molti casi rappresenta la fase iniziale di una fistola anale e richiede un trattamento tempestivo, generalmente chirurgico, per evitare complicanze e recidive.
  • fistole anali: sono vie di comunicazione anomale tra il canale anale e la cute esterna vicino all’ano (fistola perianale), solitamente conseguenti a un ascesso anale. Si manifestano con secrezioni, irritazione cutanea e talvolta dolore.
  • marische cutanee perianali: sono escrescenze cutanee benigne localizzate intorno all’orifizio anale. Non sono malattie in senso stretto, ma possono causare fastidio locale e difficoltà nell’igiene, soprattutto se di grandi dimensioni.
  • disfunzioni del pavimento pelvico: comprendono una serie di alterazioni funzionali dei muscoli e delle strutture di sostegno degli organi pelvici. Possono manifestarsi con difficoltà evacuative, incontinenza o senso di peso rettale. Frequenti nella popolazione femminile, possono manifestarsi anche nei maschi.
  • prolasso rettale: è la discesa del retto attraverso il canale anale, che può essere parziale o completo. Si presenta con senso di corpo estraneo, difficoltà nella defecazione e, in alcuni casi, fuoriuscita visibile del retto dall’ano.
  • proctite: è un’infiammazione del retto che può derivare da infezioni, malattie infiammatorie croniche intestinali o come complicanza secondaria di trattamenti oncologici, come la radioterapia per il tumore della prostata. I sintomi includono dolore, tenesmo rettale, sanguinamento e alterazioni dell’alvo.

Le malattie proctologiche maligne, invece, includono i tumori del canale anale, dell’ano o del retto (tumori anorettali) e possono avere alcuni sintomi in comune con le malattie proctologiche benigne.

Per questo motivo il riconoscimento tempestivo dei sintomi, tanto più se presente l’ereditarietà, devono essere considerati campanelli d’allarme per il paziente. Risulta pertanto essenziale rivolgersi a uno specialista e valutare le cause (inquadramento diagnostico) e la terapia più efficace e personalizzata. Nella maggioranza dei casi, le malattie proctologiche non sono gravi, nonostante possano influenzare significativamente la qualità della vita della persona che ne soffre, con sintomi persistenti, limitazioni funzionali e, spesso, imbarazzo nella vita sociale e intima.

Diagnosi e terapia delle malattie proctologiche: quali esami sono necessari?

Il servizio di Proctologia del Gastro Center Clinica Sedes Sapientiae offre un iter diagnostico basato su visita specialistica e indagini strumentali, quali anoscopia e rettoscopia, eventualmente integrate da biopsie, se necessario.

Le terapie vengono personalizzate in base al quadro clinico e possono prevedere cambiamenti comportamentali e dello stile di vita, come ad esempio, la dieta per controllare l’avo o l’igiene per ridurre il rischio di infezioni, terapie farmacologiche o trattamenti chirurgici sia ambulatoriali con o senza anestesia locale (come la legatura elastica per il prolasso mucoso-emorroidario o la rimozione delle marische cutanee), sia in sala operatoria per interventi chirurgici specifici per ragade, fistole e emorroidi.

L’intero percorso è gestito all’interno di un team multidisciplinare che coinvolge, oltre al proctologo, anche altri specialisti come fisioterapisti, nutrizionisti e gastroenterologi, al fine di garantire una presa in carico globale del paziente. Tale approccio consente di definire piani terapeutici condivisi, ottimizzando i risultati clinici e migliorando la qualità della vita del paziente.

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