Sci: come proteggere le mani?


La mano è composta da 27 ossa, numerosi legamenti, muscoli, tendini e articolazioni. Si tratta di una struttura complessa, al contempo delicata, che richiede una grande attenzione, soprattutto quando si praticano sport invernali come lo sci e lo snowboard.

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Quali sono gli incidenti che coinvolgono la mano più frequenti sulle piste? Lo abbiamo chiesto al dottor Giorgio Matteo Berto, responsabile del Centro di Chirurgia e terapia della mano della Clinica Sedes Sapientiae di Torino.

Perché le mani sono più a rischio quando cadiamo?

Quando si cade, l’istinto porta a cercare di attutire l’impatto con il suolo utilizzando le braccia, esponendo dunque le mani a un significativo rischio di lesioni ai legamenti o addirittura fratture, che coinvolgono in particolare il radio, lo scafoide, i metacarpi e le falangi. Si tratta di lesioni tipiche di chi pratica sport. Chi scia, inoltre, è esposto a un ulteriore rischio, noto anche come “lesione dello sciatore“: si verifica quando la racchetta si blocca sulla neve e la mano dello sciatore rimane incastrata nel laccio del bastoncino, subendo una torsione che provoca una lesione del legamento del pollice.

Come prevenire gli infortuni sugli sci?

Le cause degli infortuni alle mani sono varie, in molti casi dovute a banali distrazioni. Tuttavia, la maggior parte degli incidenti sulle piste avviene per la mancanza di un’adeguata preparazione atletica e in generale di riscaldamento. Lo sci infatti non presenta un rischio maggiore di danni alle articolazioni o di lesioni rispetto ad altri sport, ma a causa della brevità della stagione sciistica è comune sottovalutare la situazione, arrivando sulle piste non sufficientemente allenati e pronti allo sforzo che viene richiesto a muscoli e articolazioni. Senza dimenticare l’eccesso di audacia, che porta a superare i propri limiti: un problema che interessa tutti gli sportivi, dagli atleti professionisti a quelli occasionali, indipendentemente dall’età.

Cosa fare dopo una caduta?

Dopo una caduta è essenziale valutare la situazione. In presenza di un trauma leggero caratterizzato da lieve gonfiore, dolore contenuto e minima limitazione dei movimenti, può bastare riposo e l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata. Se il dolore persiste per più giorni, è consigliabile invece consultare uno specialista della mano per una valutazione, al seguito della quale potrebbe consigliare l’assunzione di farmaci o suggerire esami di approfondimento. Se la caduta ha comportato un impatto significativo, soprattutto se si manifestano grandi ematomi o versamenti di sangue o, peggio ancora, deformità del profilo anatomico (come ad esempio dita fuori asse o polso che assume la posizione “a dorso di forchetta”), è necessario recarsi immediatamente al Pronto soccorso.