Rottura del legamento crociato anteriore: quando serve ricostruirlo?


La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è una delle lesioni traumatiche più comuni tra gli sportivi, in particolare in discipline caratterizzate da repentini cambi di direzione, salti o contatti, come calcio, basket e sci. In alcuni casi, la ricostruzione chirurgica del LCA permette il ritorno allo sport, specie per chi desidera mantenere performance elevate.

Approfondiamo l’argomento con il dottor Alessandro Ghirri, ortopedico di Clinica Sedes Sapientiae.

Cosa fare quando si rompe il legamento crociato anteriore?

Il legamento crociato anteriore, situato al centro dell’articolazione del ginocchio, svolge un ruolo fondamentale nella stabilizzazione articolare impedendo lo spostamento in avanti della tibia rispetto al femore. Una torsione improvvisa o un trauma diretto possono provocare la rottura parziale o completa del LCA, con conseguente instabilità articolare, dolore e difficoltà a camminare.

La raccomandazione è di rivolgersi all’ortopedico in caso di sintomi o a seguito di un trauma, per una valutazione completa del ginocchio anche dal punto di vista radiologico. Infatti, per stabilire la terapia da proporre al paziente, in Clinica Sedes Sapientiae è possibile effettuare sia la visita specialistica, sia gli esami radiologici, grazie a tecnologie e strumentazioni avanzate che permettono di ottenere diagnosi ancora più accurate, ecografia, RX e RMN del ginocchio – per valutare l’entità e il grado della lesione, ed eventuali altre strutture del ginocchio coinvolte nel trauma.

In presenza di una lesione del legamento crociato anteriore, la ricostruzione chirurgica rappresenta il trattamento di scelta per gli atleti e per i soggetti che desiderano mantenere un’elevata attività fisica. In selezionati casi, può essere considerato un approccio conservativo, basato su un programma riabilitativo e di rinforzo muscolare mirato. Tuttavia, la ricostruzione del legamento consente generalmente un più efficace ripristino della stabilità articolare e riduce il rischio di ulteriori lesioni meniscali o cartilaginee nel lungo termine.

Quali sono i trattamenti per la ricostruzione del LCA?

Il trattamento di una lesione del legamento crociato anteriore dipende da diversi fattori, tra cui età, livello di attività sportiva e il grado di instabilità articolare. Il trattamento non chirurgico è solitamente riservato a pazienti con richieste funzionali limitate – come ad esempio alcuni anziani – o con una buona stabilità residua. Tale trattamento si basa su fisioterapia mirata al rinforzo muscolare, al recupero della mobilità e alla rieducazione propriocettiva per compensare l’instabilità del ginocchio.

Quando la ricostruzione chirurgica è indicata, esistono varie tecniche che si differenziano principalmente per il tipo di innesto – la riparazione del tendine prevede il prelievo di una porzione di un altro tendine e il suo trapianto in sostituzione del legamento lesionato – e per la modalità di fissazione all’osso. Gli innesti più comuni derivano dai tendini ischiocrurali (semitendinoso e gracile), dal tendine rotuleo o dal tendine del quadricipite.

Le tecniche di riparazione chirurgica più recenti puntano a preservare la quantità di osso nativo (il “bone stock”) e a minimizzare l’invasività chirurgica. Tra queste, la tecnica all-inside rappresenta l’evoluzione più moderna e anatomica, ideale per gli sportivi, come evidenziato in uno studio recente, consentendo[ART1]  un ancoraggio sicuro con minore perdita di tessuto osseo e minore dolore postoperatorio.

In cosa consiste la tecnica all-inside e perché è ideale per gli sportivi?

La ricostruzione all-inside è una tecnica artroscopica che prevede l’utilizzo di un innesto (semitendine quadruplicato o quintuplicato, quadricipitale, peroneo lungo o rotuleo), fissato all’osso mediante dispositivi di sospensione corticali sia in sede tibiale che femorale. La procedura si esegue utilizzando minimi tunnel ossei per effettuare la riparazione, riducendo così sanguinamenti, dolore e complicanze post operatorie.

Il vantaggio biomeccanico della tecnica all-inside risiede nella possibilità di posizionare l’innesto in modo anatomicamente accurato, ovvero ottenendo una migliore riproduzione del legamento originale e una tensione controllata del legamento. Inoltre, la preservazione del bone stock e la minor invasività contribuiscono a un recupero funzionale più rapido e a un miglior comfort post operatorio, rendendo questa metodica una delle scelte preferenziali nella chirurgia ricostruttiva del legamento crociato anteriore.

Dal punto di vista funzionale, lo studio ha evidenziato che gli atleti operati con tecnica all-inside riportano tempi medi di ritorno allo sport di circa 7 mesi, inferiori rispetto alle tecniche tradizionali (8–9 mesi), mentre i livelli di dolore valutati con scala VAS – una scala di valutazione del dolore – risultano più bassi rispetto ad altre tecniche.

In sintesi, la tecnica all-inside offre agli sportivi una ricostruzione meno invasiva, più anatomica e con un recupero più rapido, mantenendo risultati clinici equivalenti o superiori rispetto alle metodiche tradizionali.

Fonte:
Bosco, F., Giustra, F., Ghirri, A., Cacciola, G., Massè, A., & Capella, M. (2023). All-Inside Anterior Cruciate Ligament Reconstruction Technique: Tips and Tricks. Journal of Clinical Medicine, 12(18), 5793. https://doi.org/10.3390/jcm12185793

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