Disturbi del Comportamento Alimentare: cosa sono e come affrontarli


Con disturbi del comportamento alimentare si fa riferimento a differenti quadri clinici che si esprimono attraverso un’alterazione del normale comportamento alimentare: può variare dall’assunzione di quantitativi eccessivi di cibo rispetto al fabbisogno, alla ridotta o assente volontà di nutrirsi, passando attraverso uno svariato spettro di altre problematiche.

Abbiamo approfondito l’argomento con la dottoressa Diletta Martano, nutrizionista della Clinica Sedes Sapientiae.

Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)?

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie che si manifestano attraverso comportamenti alimentari disfunzionali, come l’assunzione di quantitativi eccessivi di cibo rispetto al proprio fabbisogno, nel caso di bulimia nervosa e binge eating, o la restrizione alimentare estrema, nel caso dell’anoressia nervosa, che in diverse fasi di vita di chi ne soffre possono anche alternarsi.

Chi soffre di un DCA ha molto spesso una percezione alterata della propria immagine corporea: non si piace, critica costantemente il proprio aspetto e cerca di esercitare un controllo sulla sua vita, in particolare a tavola attraverso il cibo. Su questi disturbi possono influire anche la ricerca di attenzioni e la necessità di comunicare agli altri sentimenti come rabbia, sofferenza psicologica e disprezzo.

Quali sono i campanelli di allarme?

Una fase della vita particolarmente delicata è quella adolescenziale, quando aumentano il bisogno di indipendenza, la ricerca della propria identità sessuale e lo sviluppo di problematiche legate alla propria autostima. In questa fase, in cui il corpo inizia a cambiare con il passaggio dall’essere bambini all’essere adulti, la non accettazione dello sviluppo corporeo e il desiderio di eluderlo è un forte fattore scatenante, soprattutto di anoressia nervosa.

Altri elementi da non sottovalutare sono la ricerca costante della perfezione e dell’approvazione genitoriale, il senso di inferiorità e di inadeguatezza verso gli altri, ad esempio in contesto scolastico o sportivo, o ancora il voler replicare modelli di bellezza distorti.

Il rapporto alterato con il cibo si esprime ad esempio attraverso la scelta continua di affidarsi a diete ‘fai da te’, al calcolo ossessivo delle calorie, al saltare i pasti e pesarsi frequentemente e all’avere un controllo costante sull’andamento del peso, ad esempio attraverso sessioni sostenute di attività fisica. Tutto ciò si può anche riflettere sull’isolamento sociale.

 Come si può aiutare una persona che soffre di un disturbo del comportamento alimentare?

Stare vicino a chi presenta un disturbo del comportamento alimentare non è sempre facile. Un primo passo è quello di spiegare l’importanza e la gravità dei disturbi alimentari e le numerose comorbidità associate e suggerire di intraprendere un percorso di cura con le figure professionali più adeguate come quella del nutrizionista specializzato nell’ambito.

Un aiuto è dato anche dal proporre, ad esempio in contesto familiare, una corretta educazione alimentare che deve indirizzare ad un’alimentazione sana ed equilibrata, completa di tutti i nutrienti necessari per il benessere dell’organismo.