Cos’è l’esofagite?
L’esofagite è un’infiammazione della mucosa che riveste l’esofago, il tubo che collega la bocca allo stomaco.
L’infiammazione può essere acuta e di breve durata o diventare cronica, a seconda delle cause sottostanti. Diversi fattori possono causare infiammazione, irritazione, bruciore o lesioni lungo l’esofago.
Quali sono le cause dell’esofagite?
La forma più comune di esofagite è causata dal reflusso gastroesofageo, quando l’acido contenuto nello stomaco risale nell’esofago, irritando la mucosa. Tuttavia esistono anche altre cause: alcuni farmaci, se assunti senza sufficiente acqua, possono danneggiare la mucosa; esposizione a sostanze corrosive o interventi medici come l’intubazione possono causare traumi; in persone con difese immunitarie compromesse, virus, funghi o batteri possono provocare forme infettive di esofagite. Infine, esistono forme allergiche, come l’esofagite eosinofila, in cui le cellule immunitarie infiammano il tessuto in risposta ad allergeni.
Quali sono i sintomi dell’esofagite?
I sintomi dell’esofagite spesso si manifestano con bruciore o fastidio dietro lo sterno, a volte simile a un dolore toracico. Possono comparire anche:
- difficoltà o dolore nello inghiottire
- nausea e vomito
- tosse persistente
- raucedine
- sensazione di nodo alla gola
- diminuzione dell’appetito.
In casi gravi, l’esofagite può causare anche perdita di peso o sanguinamenti.
Come si diagnostica l’esofagite?
La diagnosi di esofagite comincia con la visita medica per capire natura, frequenza e contesto dei sintomi. L’esame principale per la diagnosi di esofagite è la gastroscopia (EGDS), che consente di osservare direttamente lo stato della mucosa esofagea e rilevare eventuali ulcere, erosioni o danni.
In alcuni casi può essere utile una radiografia con il bario, utile a valutare alterazioni strutturali, o indagini più approfondite (manometria, pH‑metria, impedenziometria) per studiare la motilità esofagea e l’entità del reflusso.
Quali sono le terapie per l’esofagite?
La cura dell’esofagite dipende dalla causa. Per il reflusso gastroesofageo si utilizzano farmaci che riducono l’acidità gastrica, come gli inibitori della pompa protonica, e si consiglia di modificare lo stile di vita, evitando cibi acidi, grassi o speziati e non sdraiandosi subito dopo i pasti.
Se la causa dell’esofagite è un farmaco irritante, basta modificare le modalità di assunzione. Le forme infettive richiedono terapie specifiche (antibiotici, antivirali, antimicotici), mentre l’esofagite eosinofila può richiedere farmaci anti-infiammatori o, in presenza di allergeni, una dieta di eliminazione o interventi endoscopici se necessario.
Si può prevenire l’esofagite?
Alcuni accorgimenti quotidiani possono aiutare a prevenire o ridurre l’esofagite. È utile mangiare lentamente e in quantità moderate, evitare alimenti e bevande acide, grassi, caffè, cioccolato e alcol.
Mantenere un peso corretto, smettere di fumare e non sdraiarsi subito dopo i pasti sono misure efficaci. Chi assume farmaci potenzialmente irritanti dovrebbe prenderli con abbondante acqua e rimanere in posizione eretta per almeno un’ora. In caso di allergie alimentari legate all’esofagite eosinofila, individuare e ridurre gli allergeni nella dieta aiuta a prevenire le recidive.
