Disturbi dell’equilibrio

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Cosa sono i disturbi dell’equilibrio?

I disturbi dell’equilibrio si riferiscono a una serie di condizioni che compromettono la capacità del corpo di mantenere una postura stabile e un orientamento spaziale corretto. Questi disturbi possono manifestarsi attraverso sensazioni di capogiro, vertigini o instabilità, influenzando significativamente la qualità della vita quotidiana. L’equilibrio è regolato da un complesso sistema che coinvolge l’orecchio interno, il cervello e i nervi periferici; pertanto, qualsiasi alterazione in queste aree può portare a problemi di equilibrio.

Vertigini e capogiri possono comparire a ogni età, ma sono in genere più frequenti negli anziani, e possono essere temporanei o cronici se durano per più di un mese. 

Quali sono le cause dei disturbi dell’equilibrio?

Le cause dei disturbi dell’equilibrio sono molteplici e possono includere:

  • Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB): una condizione in cui piccoli cristalli nell’orecchio interno si spostano, causando brevi episodi di vertigine legati ai movimenti della testa.
  • Malattia di Ménière: un disturbo dell’orecchio interno caratterizzato da episodi ricorrenti di vertigini, perdita dell’udito, ronzio nelle orecchie (tinnito) e una sensazione di pienezza nell’orecchio.
  • Neurite vestibolare: un’infiammazione del nervo vestibolare che può causare vertigini intense e prolungate.
  • Problemi cardiovascolari: come l’ipotensione ortostatica, dove una brusca diminuzione della pressione sanguigna al passaggio dalla posizione seduta a quella eretta provoca capogiri.
  • Disturbi neurologici: come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson, che possono influenzare l’equilibrio.
  • Infezioni come la labirintite.

Quali sono i sintomi dei disturbi dell’equilibrio?

I sintomi dei disturbi dell’equilibrio variano a seconda della causa sottostante, ma comunemente includono:

  • sensazione di movimento o rotazione (vertigini)
  • capogiri o sensazione di svenimento imminente
  • instabilità o difficoltà a mantenere una postura eretta
  • nausea e vomito associati alle sensazioni di vertigine
  • difficoltà nella concentrazione o confusione
  • visione offuscata o difficoltà nella messa a fuoco
  • mal di testa.

Come si diagnosticano i disturbi dell’equilibrio?

La diagnosi dei disturbi dell’equilibrio inizia con una visita medica in cui lo specialista effettua una dettagliata anamnesi e un esame obiettivo. Il medico può eseguire test specifici per valutare la funzione dell’equilibrio, oppure prescrivere ulteriori esami audiometrici per valutare l’udito e identificare eventuali problemi nell’orecchio interno, la videonistagmografia per analizzare i movimenti oculari e la funzione vestibolare. In casi selezionati, il può prescrivere la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC) per escludere lesioni strutturali o neurologiche associate ai disturbi dell’equilibrio.

Quali sono le terapie per i disturbi dell’equilibrio?

Il trattamento dipende dalla causa specifica del disturbo dell’equilibrio. Le terapie, quindi, possono essere diverse e includere:

  • Manovre di riposizionamento mirate a riposizionare i cristalli nell’orecchio interno.
  • Farmaci come antiemetici per controllare nausea e vomito, o corticosteroidi in caso di neurite vestibolare.
  • Riabilitazione vestibolare, una forma di fisioterapia che aiuta a migliorare l’equilibrio e ridurre i sintomi attraverso esercizi specifici.
  • Cambiamenti dello stile di vita come la riduzione dell’assunzione di sale nella malattia di Ménière per diminuire la ritenzione di fluidi nell’orecchio interno.

Come prevenire i disturbi dell’equilibrio?

Sebbene non tutti i disturbi dell’equilibrio possano essere prevenuti, alcune misure possono ridurre il rischio:

  • Gestione delle condizioni sottostanti: controllare la pressione sanguigna e gestire le malattie cardiovascolari.
  • Evitare movimenti bruschi della testa: soprattutto se si è soggetti a episodi di vertigine.
  • Mantenere uno stile di vita sano: includendo una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e limitazione del consumo di alcol e caffeina.
  • Evitare ambienti pericolosi: come superfici scivolose o poco illuminate, per ridurre il rischio di cadute.

In caso di sintomi persistenti o preoccupanti, è fondamentale consultare un medico per una valutazione approfondita e un trattamento appropriato.


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