Cos’è l’aerofagia?
L’aerofagia è una condizione caratterizzata dall’eccessiva deglutizione di aria durante la respirazione o l’alimentazione. Infatti, il termine aerofagia deriva dal greco e significa letteralmente “ingestione d’aria”.
Si tratta di un disturbo funzionale dell’apparato digerente, quindi non causato da una malattia organica specifica, ma legato spesso a comportamenti, abitudini scorrette o situazioni emotive. L’eccesso di aria che entra nello stomaco può provocare disturbi gastrointestinali, ma l’aerofagia, pur essendo fastidiosa e imbarazzante, di solito non è pericolosa.
Quali sono le cause dell’aerofagia?
Le cause dell’aerofagia sono molteplici, e si possono suddividere in cause comportamentali, alimentari e psicologiche. Tra le principali troviamo:
- Mangiare o bere troppo velocemente, senza masticare bene o parlando durante i pasti.
- Masticare gomme o succhiare caramelle frequentemente, cosa che stimola l’ingestione di aria.
- Fumo di sigaretta, che comporta la continua inalazione di aria oltre che di sostanze irritanti.
- Uso di bevande gassate, che introducono anidride carbonica nello stomaco.
- Ansia e stress, che possono alterare il ritmo della respirazione e favorire la deglutizione inconsapevole di aria.
- Respirazione orale (con la bocca anziché con il naso), tipica in alcune condizioni come le allergie o la congestione nasale.
- Protesi dentarie non ben adattate o malocclusione dentale, che possono modificare il modo in cui si deglutisce o mastica.
In alcuni casi, l’aerofagia può essere un sintomo secondario a disturbi gastrointestinali come reflusso gastroesofageo o dispepsia funzionale.
In alcuni casi può esserci anche un senso di disagio o di imbarazzo sociale, soprattutto quando le eruttazioni o i rumori intestinali sono frequenti o incontrollabili.
Quando rivolgersi al medico per l’aerofagia?
Sebbene l’aerofagia sia generalmente una condizione benigna e temporanea, è consigliabile consultare un medico se il disturbo è persistente o si aggrava nel tempo, se compaiono altri disturbi gastrointestinali, perdita di peso, difficoltà digestive, vomito o alterazioni dell’alvo (stipsi o diarrea), ma anche se si ha il sospetto che dietro i sintomi possa esserci un disturbo emotivo o ansia.
Una valutazione medica serve a escludere patologie organiche e indirizzare verso una gestione appropriata dell’aerofagia.
Quali sono i rimedi per l’aerofagia?
Il trattamento dell’aerofagia si basa soprattutto su interventi comportamentali e, in alcuni casi, sull’uso di farmaci sintomatici. I rimedi più utili contro l’aerofagia includono:
- modificare le abitudini: mangiare lentamente, masticando bene e evitando di parlare durante i pasti, ridurre o eliminare gomme da masticare e caramelle, bevande gassate (ed evitare di berle con la cannuccia), .
- smettere di fumare
- controllare lo stress, attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness o supporto psicologico, se necessario.
- terapie farmacologiche, solo se prescritte dal medico, per ridurre la produzione di gas o favorire la motilità intestinale.
Se l’aerofagia è secondaria a patologie come il reflusso gastroesofageo o altri disturbi gastrici, è necessario trattare la patologia sottostante.
Come si previene l’aerofagia?
La prevenzione dell’aerofagia è possibile adottando accorgimenti quotidiani che evitino l’ingestione di aria, e mantenendo un buon equilibrio emotivo, cercando di ridurre situazioni di ansia o tensione. Inoltre, fare attività fisica regolare aiuta la digestione e la motilità intestinale, riducendo significativamente la comparsa dell’aerofagia e dei suoi fastidi.
