
Grazie alla nuova offerta del Centro, è possibile eseguire la visita multidisciplinare con gastroenterologo e nutrizionista insieme, ottimizzando i tempi necessari.
Ne parliamo con gli specialisti del Gastro Center della Clinica Sedes Sapientiae: il prof. Vittorio Gallo, specialista in Malattie del Fegato e del Metabolismo e Gastroenterologia, il dottor Matteo Goss, gastroenterologo, la dottoressa Marianna Ansaldi, nutrizionista.
In cosa consiste il nuovo servizio del Gastro Center della Clinica Sedes Sapientiae?
La nuova proposta del Gastro Center della Clinica Sedes Sapientiae si distingue per l’approccio multidisciplinare, che vuole concentrare l’esperienza di più specialisti in un’unica visita. Il paziente avrà così a disposizione, nella stessa giornata, il gastroenterologo, il nutrizionista ed eventuali altri professionisti del team sulla base della patologia e dei sintomi rilevatii. Questo consente di ottenere una diagnosi mirata, una pianificazione terapeutica ed un piano nutrizionale personalizzato con un unico appuntamento. Inoltre, in casi selezionati è possibile valutare un ricovero breve (alcune ore) in cui eseguire, nell’arco della giornata di visita, anche ecografie ed endoscopie, sempre allo scopo di accorciare i tempi di diagnosi.
L’importanza di un approccio integrato è particolarmente evidente in patologie complesse, come ad esempio la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), il reflusso gastroesofageo e altre disfunzioni del sistema gastroenterico, epatico (fegato) e metabolico. In questi casi, insieme alla fondamentale diagnosi accurata, è importante anche l’individuazione di abitudini alimentari disfunzionali che possono contribuire all’insorgenza e al peggioramento dei sintomi. Il Gastro Center non si limita quindi a trattare il singolo aspetto della malattia, ma adotta un approccio più globale che tiene conto di tutti gli aspetti fisici e comportamentali del paziente.
Di quali patologie si occupa il Gastro Center?
Il Gastro Center si occupa di una vasta gamma di patologie gastro-epato-intestinali, tra cui:
- Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): un disturbo che provoca dolore addominale, gonfiore e alterazioni del transito intestinale (diarrea e stipsi).
- Reflusso gastroesofageo: un disturbo che comporta il ritorno di acido dallo stomaco all’esofago, causando bruciore e difficoltà digestive.
- Disturbi della motilità intestinale: che includono la stipsi cronica e la diarrea, con impatti negativi sulla qualità della vita. La stipsi è il disturbo più comune che porta il paziente a richiedere una visita specialistica.
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD): come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
- Patologie epatiche: incluse le malattie del fegato come la steatosi epatica e le epatiti.
- Intolleranze alimentari e allergie: che possono avere un impatto diretto sulla salute gastrointestinale.
- Disbiosi intestinale: uno squilibrio del microbiota intestinale (la flora batterica intestinale) che può contribuire a numerosi disturbi gastrointestinali.
L’approccio integrato consente di trattare il paziente non solo dal punto di vista medico, ma anche nutrizionale, supportando la terapia con un’alimentazione mirata, che può ridurre e gestire i sintomi in modo efficace.
In cosa consiste la visita multidisciplinare?
La visita multidisciplinare è il consulto contemporaneo con gastroenterologo e nutrizionista, che consente di ottenere una diagnosi immediata e di passare rapidamente alla parte pratica del trattamento. Il percorso inizia con un’attenta anamnesi, che include la valutazione delle abitudini alimentari e la mappatura della situazione fisiologica e patologica del paziente. Successivamente, viene realizzata una valutazione della composizione corporea tramite un’analisi BIA, che fornisce informazioni dettagliate sulla composizione corporea, utili ai fini della salute fisica ed al piano nutrizionale.
Se necessari, possono essere raccomandati esami del sangue che vengono eseguiti nello stesso giorno della visita.
Il piano nutrizionale viene sviluppato ad hoc, senza l’uso di software predeterminati, ma con un approccio “umano e personalizzato”, per garantirne la sostenibilità nella vita quotidiana del paziente. Questo approccio “sartoriale” intende agevolare la compliance del paziente, consentendogli così di raggiungere gli obiettivi di salute in modo duraturo, evitando soluzioni rapide che potrebbero non adattarsi alle reali esigenze del paziente.
Stipsi: disturbo comune con numerose cause. I consigli pratici.
La stipsi è un disturbo comune, spesso di natura multifattoriale, che colpisce prevalentemente le persone di sesso femminile, e si manifesta con una riduzione della frequenza delle evacuazioni, con feci dure e difficili da espellere, accompagnate spesso da dolore addominale e sensazione di peso. Si parla di stipsi quando si verificano meno di tre evacuazioni settimanali e la difficoltà nell’espellere feci dure diventa una costante nella vita del paziente. Tuttavia, è importante sottolineare che la stipsi può avere molteplici cause come un regime alimentare povero di fibre o sedentarietà, ma ancora, stress, fattori psicologici, anatomici e/o funzionali. Disagio nella stipsi.
Il Gastro Center si dedica, forte della sua esperienza, alla diagnosi precisa per il trattamento della stipsi cronica nella considerazione di tutti i fattori che vi concorrono.
In generale, di seguito alcuni consigli:
- Individuare un momento nella giornata in cui ci si possa dedicare all’evacuazione senza fretta, con tranquillità e senza essere disturbati può favorire l’evacuazione. Meglio se alla stessa ora: per alcuni ad esempio può essere dopo il pasto, per altri al rientro dal lavoro o la sera.
- Adottare una corretta posizione può favorire l’evacuazione. La posizione “da seduti” impone all’intestino retto di piegarsi, quindi non facilita l’apertura dello sfintere anale. Appoggiare i piedi su uno sgabellino, ad esempio, aiuta a ridurre la pressione inferiore sul retto e facilita il transito intestinale.
- Effettuare movimento fisico con regolarità, anche solo una semplice camminata, agevola la motilità intestinale, oltre a migliorare l’umore.
- Gestire lo stress, quindi avere cura della respirazione o praticare tecniche di rilassamento o meditazione, può aiutare a ridurre la tensione, che può interferire con il regolare transito dell’intestino.
- Utilizzo di probiotici: alcuni studi suggeriscono che i probiotici, tramite il riequilibrio della flora intestinale, possano avere effetti benefici sulla stipsi. È tuttavia consigliabile rivolgersi ad uno specialista per individuare quelli adeguati, o eventuale supporto integrativo e/o farmacologico, nonché possibili indagini di approfondimento.
- Evitare il “fai da te”: l’abuso o l’uso improprio di lassativi o, più in generale di farmaci da banco, può rivelarsi controproducente ed aggravare la situazione, piuttosto che mascherare delle patologie.
- Curare il livello di idratazione ed adottare una sana e varia alimentazione, ricca in fibre e povera in grassi saturi e cibi raffinati, favorisce la peristalsi ed il transito intestinale.