Calcolosi della colecisti

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Cos’è la calcolosi della colecisti?

La calcolosi della colecisti, nota anche come colelitiasi, è una condizione in cui si formano dei piccoli sassolini solidi all’interno della cistifellea, un organo a forma di sacco che si trova sotto il fegato e ha il compito di immagazzinare la bile. La bile è un liquido fondamentale per digerire i grassi. I calcoli che si formano possono svilupparsi quando la bile diventa eccessivamente ricca di colesterolo, bilirubina o sali biliari: solidificandosi, creano formazioni solide che restano nella cistifellea o si spostano lungo i dotti biliari.

Quali sono le cause del calcolosi della colecisti?

I calcoli che caratterizzano la colelitiasi nascono soprattutto a causa di uno squilibrio nel contenuto della bile: quando ci sono troppi grassi o componenti anomale, possono precipitare e aggregarsi. Diversi elementi possono favorire questo fenomeno: 

  • l’eccesso di colesterolo nel sangue
  • l’obesità
  • la gravidanza
  • periodi prolungati di digiuno
  • l’uso di estrogeni 
  • una predisposizione familiare. 

La forma più comune di calcoli della colecisti, che riguarda circa l’80 % dei casi, è legata al colesterolo, mentre il restante 20 % è legato a sali di bilirubina. La calcolosi della colecisti colpisce circa il 10‑15 % della popolazione, con una maggiore frequenza nelle donne e nelle persone sopra i 40 anni .

Quali sono i sintomi della calcolosi della colecisti?

Spesso la colelitiasi è del tutto silente e i calcoli vengono scoperti per caso durante un’ecografia per altri motivi. In presenza di disturbi, la manifestazione più tipica è la colica biliare: un dolore intenso nella parte alta destra dell’addome, talvolta irradiato alla schiena o alla spalla destra, spesso scatenato da pasti abbondanti o grassi, e accompagnato da nausea e vomito, senso di gonfiore o digestione lenta. 

Se i calcoli migrano lungo i dotti biliari o ostruiscono il passaggio della bile, possono comparire ittero (con urine scure e pelle giallastra), febbre o infezioni come la colecistite e la colangite.

Come si diagnostica la calcolosi della colecisti?

La diagnosi di calcolosi della colecisti inizia con la visita medica e la raccolta dell’anamnesi, la storia clinica e la descrizione dei sintomi riferiti dal paziente. L’ecografia addominale rappresenta l’esame principale per la diagnosi perché è non invasiva ed è in grado di visualizzare chiaramente i calcoli e le opacità nella cistifellea. In presenza di segni di complicanze, come occlusione dei dotti biliari o infiammazione, possono essere prescritti esami più approfonditi quali la Colangio‑RMN, la TAC addominale o l’ERCP, una colangiopancreatografia endoscopica retrograda.

Quali sono le terapie per la calcolosi della colecisti?

La scelta del trattamento per la calcolosi della colecisti varia in base alla gravità del disturbo e alla presenza di sintomi. Se i calcoli sono silenti o piccoli, possono essere prescritti farmaci per sciogliere i calcoli, come l’acido ursodesossicolico, e limitare i grassi nella dieta.

In presenza di sintomi ricorrenti o complicanze, come coliche severe, infiammazioni o ostruzioni, l’intervento più efficace è la colecistectomia, ovvero la rimozione chirurgica della cistifellea, preferibilmente con tecnica laparoscopica. Si tratta di un intervento minimamente invasivo, che spesso permette una degenza breve e una pronta ripresa delle normali attività.

In situazioni particolari, possono essere eseguiti trattamenti come la litotrissia a onde d’urto o l’endoscopia per rimuovere calcoli dai dotti biliari.


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