
La scoliosi richiede un percorso lungo e personalizzato, che inizia dalla diagnosi precoce fino al monitoraggio continuo in età adulta. Con i giusti trattamenti, dalla fisioterapia, al busto, alla chirurgia nei casi gravi, è possibile ridurre e prevenire il rischio di invalidità e migliorare la qualità della vita.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Alessandro Rava, ortopedico e chirurgo vertebrale dell’Ospedale CTO di Torino e consulente in Clinica Sedes Sapientiae.
Cos’è la scoliosi?
La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale, che comporta una deviazione laterale e una rotazione dei corpi vertebrali. In pratica, si tratta di una torsione nella forma della colonna.
La forma più frequente di deformità della colonna è la scoliosi idiopatica dell’adolescente, che si manifesta durante lo sviluppo puberale intorno ai 12-13 anni nelle femmine e 13-15 nei maschi. In età neonatale o prima degli 8 anni, la scoliosi è molto rara. La scoliosi dei bambini e degli adolescenti spesso ha una componente familiare e interessa maggiormente le femmine, con un rapporto di incidenza di 5:1 rispetto ai maschi. Può essere correlata ad altre condizioni, come displasia dell’anca o piede torto.
La scoliosi nell’adulto può presentarsi come scoliosi dell’adolescente non trattata, che persiste o peggiora con l’età e, nelle donne, anche a causa di squilibri ormonali come quelli che accadano con la gravidanza, l’allattamento e la menopausa, oppure come scoliosi degenerativa de novo, che insorge intorno ai 50-60 anni, dovuta a diversi fattori tra cui invecchiamento della colonna vertebrale, degenerazione discale, artrosi e osteoporosi.
Come ci si può accorgere della scoliosi nel bambino e nell’adulto?
Uno dei primi segnali di scoliosi adolescenziale è la comparsa del gibbo dorsale, una gobba visibile quando il ragazzo si piega in avanti, presentandosi come una curva evidente della colonna. In genere, il momento in cui spesso i genitori se ne accorgono è d’estate, spalmando la crema solare sulle spalle dei propri figli adolescenti. Infatti, la scoliosi dell’adolescente è del tutto asintomatica, motivo per cui può risultare difficile convincere l’adolescente a usare un corsetto correttivo o fare fisioterapia.
Nell’adulto, invece, la scoliosi si presenta con dolore, soprattutto nella parte lombare della colonna, spesso associata a artrosi e osteoporosi, che possono provocare microfatture e schiacciamenti delle vertebre. Il risultato è, in genere, uno sbilanciamento sagittale in cui la colonna inizia a torcersi e la postura risulta sbilanciata in avanti, cosa che causa un aumento del dolore lombare e, in molti casi, il ricorso a un deambulatore per mantenere la postura eretta mentre si cammina. Inoltre possono essere presenti sintomi quali sciatalgia e claudicatio (stanchezza, zoppia, dolore alle gambe dopo brevi tratti di cammino).
Diagnosi e trattamento della scoliosi dell’adolescente e dell’adulto
La diagnosi di scoliosi nell’adolescente si effettua tramite radiografia della colonna, che permette di valutare la gravità della curvatura in gradi e il livello di maturità ossea, essenziale per capire il potenziale di evoluzione della scoliosi. In base alla gravità si distinguono tre approcci:
- fino a 20°: fisioterapia/ginnastica posturale, 2-3 ore settimanali.
- tra 20° e 40°: utilizzo di un busto ortopedico dinamico, da indossare 16-18 ore al giorno, per diversi anni (in genere fino alla maturità ossea).
- oltre 40°: può essere indicato l’intervento chirurgico di artrodesi vertebrale, che blocca le vertebre per evitare peggioramenti.
Una volta stabilito il trattamento è necessario il supporto della famiglia e regolari controlli medici, dal momento che le terapie hanno anche una componente psicologica importante per l’adolescente.
Il trattamento in età adulta si basa soprattutto sulla gestione del dolore, tramite:
- Fisioterapia mirata (ginnastica posturale).
- Busto di sostegno (non correttivo).
- Terapie antalgiche (ad esempio, blocchi articolari).
- Chirurgia di decompressione delle strutture nervose nel caso in cui il sintomo sia prevalentemente claudicatio o sciatica, o chirurgia di artrodesi, in casi selezionati.
Quali sono gli sport raccomandati per chi soffre di scoliosi?
Non esiste uno sport specificamente consigliato per la scoliosi. Nei bambini o negli adolescenti, per molto tempo si è ritenuto che il nuoto fosse uno sport benefico per la colonna. Tuttavia, da oltre 10 anni le evidenze cliniche e la ricerca scientifica hanno smentito questa convinzione, preferendo invece tutti gli sport praticati a terra, come ginnastica, atletica, arrampicata, purché associati a ginnastica posturale personalizzata.Nell’adulto, durante le fasi dolorose acute, sport in acqua come nuoto dolce o acquagym sono utili per rafforzare la muscolatura senza sovraccaricare la colonna. Una volta alleviato il dolore, è essenziale proseguire con esercizi posturali per mantenere la stabilità e prevenire il peggioramento.